Quando i media tradizionali scoprono la SF di casa nostra


L'edizione marchigiana del quotidiano Il Messaggero ha dedicato un bell'articolo ad Alessandro Forlani, che come ben sanno i nostri lettori, si è aggiudicato l'edizione 2012 del Premio Kipple con il romanzo I negromanti

Allo stesso tempo, come non manca di sottolineare il pezzo di Elisabetta Marsigli, l'opera di Forlani ha però anche vinto il Premio Urania e dunque uscirà, per gentlemen's agreement tra Kipple Officina Libraria e Mondadori, nella collana Urania, ma con altro titolo: ne abbiamo parlato diffusamente in questo post.

È sempre un segnale positivo riscontrare l'interesse dei media tradizionali al nostro genere letterario preferito. E pazienza se è "una tantum". L'importante è seminare bene. Prima o poi i frutti arrivano a maturazione, come dimostrano i risultati conseguiti dalla nostra piccola casa editrice specialmente a partire dal momento in cui abbiamo deciso di sposare con decisione il formato - anzi, i formati - del libro digitale.

Disponibile, su Kipple.it, La mano servita - di Robert J. Sawyer

Sul sito Kipple.it è disponibile da oggi l'eBook di Robert J. Sawyer La mano servita.
Introdurre Sawyer è quasi un sacrilegio: è un autore di fantascienza canadese. Si definisce uno scrittore di fantascienza hard, ma di fatto il suo interesse per la caratterizzazione e la psicologia dei personaggi è molto superiore a quello tipico del sottogenere. Le sue opere hanno spesso connotazioni metafisiche, alla Arthur C.
Clarke; appartiene in pieno alla scuola secondo cui la fantascienza è letteratura di idee. Per le sue opere ha vinto trentacinque premi nazionali e internazionali, tra cui in particolare il premio Nebula del 1995 per il suo romanzo Killer on-line (The Terminal Experiment), e il premio Hugo del 2003 per il romanzo La genesi della specie (Hominidis). I racconti di Sawyer sono apparsi su Analog Science Fiction, Amazing Stories, On Spec, e numerose antologie. Dal suo romanzo Avanti nel tempo è stato ideato il serial televisivo FlashForward.

Ecco la quarta di copertina del racconto:


Futuro, in qualche parte dell'universo. Nella città modulare di Mendelia la divinazione eseguita sul DNA dei cittadini è una pratica obbligatoria. Che storia si nasconde dietro l'uccisione di un indovino? Toby Korsakov, della Polizioteca, indaga fino a una sconvolgente “verità genetica”. Nanotecnologia, bioetica, ingegneria genetica: nel racconto di Sawyer tutti gli elementi per una intelligente discussione multidisciplinare, riguardante anche l'umanità del presente, sono magistralmente intrecciati in una vicenda poliziesca breve ma intensa.

Premio Kipple ad Alessandro Forlani



Alessandro Forlani si aggiudica il Premio Kipple edizione 2012 con il romanzo "I negromanti".
Per la seconda volta nel corso di tre anni, il Premio Kipple va all'autore vincitore del premio Urania. Era successo con Alberto Cola nel 2009 che vinse il Kipple con Ultima Pelle e l'Urania con Lazarus, oggi succede con Alessandro Forlani.
Il romanzo vincitore del premio Kipple 2012, I negromanti, uscirà comunque nella collana Urania con il titolo I senza-tempo, vista l'impossibilità di uscita contemporanea per due case editrici. La caratteristica principale del premio Kipple, infatti, è quella di "premiare un inedito", soltanto secondariamente quella di pubblicarlo. "I negromanti" di Alessandro Forlani figurerà quindi nell'albo dei vincitori del Premio Kipple, sebbene pubblicato per Mondadori. La coincidenza peraltro non pregiudica la partecipazione al concorso Urania, in quanto trattasi di concorsi che non decorrono nello stesso anno (scadenza novembre 2011 per Urania, maggio 2012 per Kipple, scadenze ben lontane).
La doppia coincidenza, nel giro di tre anni, oltre a renderci felici, ci compiace in quanto denota innanzitutto un'armonia di scelte editoriali e letterarie tra le redazioni Kipple e Urania, ma soprattutto la competenza di una piccola casa editrice, che riesce a raccogliere e pubblicare la stessa (è proprio il caso di dirlo) qualità di materiale.

Alda Teodorani - Intervista su HorrorMagazine.it

Su HorrorMagazine.it è uscita una bella e lunga intervista ad Alda Teodorani; nell'ambito della chiacchierata c'è stato ovviamente modo di parlare anche di noi di Kipple e dell'angolo che abbiamo dedicato a lei che abbiamo sul sito: Alda Teodorani's Corner.
Qui sotto facciamo un rapido incolla di ciò che Alda ha detto e che ci riguarda:
Diversi tuoi lavori sono scaricabili in formato e-book da Kipple Officina Libraria, in cui è presente un tuo spazio dedicato, chiamato  Alda Teodorani’s Corner (tra cui il tuo libro cult Organi, e il già citato Belve). Stampa digitale e stampa cartacea.  Il tuo parere e come vedi in quest’ottica il futuro dell’editoria.
Non ho un parere su questi temi e non penso al futuro, come andranno le cose in questo campo non credo dipenda da noi, semmai da Amazon… (sorride) però secondo me il lettore deve fare quel che gli pare, fosse anche smettere di leggere se i nostri libri non gli dovessero più interessare. Io cerco di arrivare il più vicino possibile a lui per dargli la possibilità di leggermi, ed è in questa ottica che ho accettato la proposta — peraltro assai lusinghiera — di Kipple.
C’è anche la sperimentazione con gli audioracconti che sono stati pubblicati con Kipple e che si possono scaricare in MP3, anche qui tre racconti che amo tanto con musiche che ho scelto personalmente — proprio le musiche che avrei voluto, nel 2004, quando ho progettato 15 desideri –, un misto di elettronica e rumoristica sperimentale di Antonio D’Antuono, I rumori sovversivi e Officina rumorosa.

Quando la (fanta)scienza ha la data di scadenza

Ritratto di Philip K. Dick disegnato da Peter Welsch
Philip K. Dick (qui in un ritratto di Peter Welsch)
predisse l'invenzione del telefonino. 
Esiste un certo tipo di fantascienza che tende ad avere una scadenza. Si tratta in genere di quelle storie ambientate in un futuro più o meno prossimo nell’ambito della nostra linea temporale reale. Non succede se i fatti avvengono in una galassia lontana lontana, neppure se immaginiamo che oggi arrivino gli alieni o che inventiamo una macchina nel tempo che ci porta nel passato. 
Ma se proviamo a creare una storia con una denotazione temporale più o meno precisa nel futuro, senza dubbio tra vent’anni, ma anche fra dieci, molte delle cose che abbiamo descritto risulteranno antiquate, anacronistiche, perché, per quanto ci sforziamo di immaginare cosa accadrà, per farlo dobbiamo basarci su ciò che conosciamo e non abbiamo i mezzi per sapere esattamente come la tecnologia si evolverà.

È chiaro che questo aspetto non sminuisce affatto il valore artistico e di intrattenimento di certi libri (ma anche film o serie TV, anche se questi ultimi ne soffrono di più a causa dell’elemento visivo, che lascia poco spazio all’immaginazione) creati trenta o cinquanta anni fa, poiché ciò che li rende belli prescinde i dettagli dell’ambientazione stessa. 
Non a caso il cinema di continuo attinge alla cosiddetta fantascienza classica per creare dei film che tutto sono tranne che anacronistici. Si prende la storia, che poi è quello che realmente conta, e la si presenta utilizzando gli standard odierni di percezione del futuro. E funziona, anzi funziona alla grande.
Resta, però, il fatto che rivedendo certi vecchi film o rileggendo certi libri scappi un sorriso nel sentir parlare di colonie su Marte negli anni ’90 del ventesimo secolo o di computer che usano schede forate negli anni 2000 o di gente che cerca una cabina telefonica tra un secolo.
Talvolta questo anacronismo è dovuto a un eccessivo ottimismo sui traguardi raggiungili dall’umanità nel prossimo futuro, in altri casi dall’impossibilità di vedere nella propria testa una realtà che sia veramente altra rispetto a quella in cui si vive.
Chi scrive questo tipo di fantascienza deve prima o poi fare i conti con questo problema, perché rischia che ciò che immagina oggi venga sbugiardato nel giro di pochi anni da ciò che avviene (o non avviene) veramente.

Esiste anche un fenomeno opposto a quello appena descritto o che in parte si mescola ad esso. Esistono autori che, per una magica intuizione, hanno descritto nel passato delle tecnologie o delle situazioni che si avvicinano molto a ciò che vediamo oggi.
Nel famoso romanzo “Ubik” di Philip K. Dick, del 1969, ma ambientato alla fine del secolo scorso, caratterizzato da una trama che potrebbe essere applicata a qualsiasi periodo storico (anche perché prescinde la fantascienza stessa), accanto a tecnologie improbabili, fa la sua comparsa un oggetto che conosciamo molto bene, ma che sarebbe stato inventato molti anni dopo la pubblicazione del libro: un telefonino.

Ma ciò che si nota ancora di più ai giorni nostri è l’estremizzazione di questo fenomeno. Invece di vedere la fantascienza attingere dalla scienza per creare il background o il motore delle proprie storie, succede che la scienza si ispiri all’immaginario di autori, anche del passato, per creare oggetti che sembrano usciti dritti dal grande schermo o dalle pagine di un libro.
Adesso abbiamo gli occhiali con la realtà aumentata, la smart TV che risponde ai nostri gesti, la finestra che diventa un’enorme schermo trasparente (ovviamente touch), tanto per fare alcuni esempi. Tutti oggetti (utilissimi?) che sembrano volerci proiettare in un imminente futuro, mille volte visto al cinema o nei libri, come se fosse qualcosa di già deciso che siamo destinati a raggiungere.
Ma quante di queste invenzioni, per così dire un po’ frivole, sopravvivranno al passare del tempo? E se, invece di diventare parte della nostra quotidianità, come nelle entusiasmanti storie di fantascienza lette da chi le ha “inventate”, si rivelassero tra qualche anno non meno anacronistiche di mille altre invenzioni presenti in quelle stesse storie?

Luca Ferrera e i Mobi di qualità Kipple

Durante l'ultimo mese Kipple ha "ingaggiato" un collaboratore esterno  per revisionare i propri Mobipocket (eBook per dispositivo eReader Kindle). La qualità ePub proposta ai propri lettori dalla nostra casa editrice (che ricalca fedelmente la cura e la dedizione che mettiamo nei libri cartacei), si perdeva sovente nella "conversione" al formato Mobipocket di Kindle, a causa dell'utilizzo di programmi poco specifici.
Luca Ferrera ci ha contattato e gli abbiamo commissionato la revisione di tutto il nostro catalogo.
Ora anche i lettori Kindle potranno apprezzare file più leggeri e soprattutto fedeli agli ePub.
La redazione ha apprezzato l'ottimo lavoro di Luca, ora aspettiamo i vostri commenti!

Una guest-blogger sul nostro blog

Quanto prima le porte digitali di questo blog si apriranno agli interventi di un'amica scrittrice e blogger, Rita Carla Francesca Monticelli. Inauguriamo così quella che, ne siamo certi, sarà una collaborazione stimolante.

La nostra guest-blogger scrive da sempre, ma in questi ultimi anni si sta dedicando in particolare alla narrativa. Autrice indipendente di due ebook, studia da qualche tempo il mondo dell'auto-pubblicazione d'oltreoceano e cerca di capire come applicarla alla realtà italiana.

Il suo ultimo lavoro, Deserto rosso - Punto di non ritorno, è un romanzo a puntate di fantascienza. Il sito (e blog) dell'autrice, sul quale è prevista anche qualche nostra incursione è www.anakina.net

La giustizia di Iside su Sognando e Leggendo

Immaginiamo un futuro alternativo dove quello che noi consideriamo “Antico” Egitto esista ancora.
Immaginiamo che in questo Antico Egitto ci sia stata una rivoluzione che ha permesso di cacciare i regnanti della Dinastia al potere e di aver insediato un nuovo governo, la Medithe.
Immaginiamo un mondo dove, attraverso una rivoluzione genetica, il mondo vegetale ed animale vive ed interagisce con una tecnologia “verde” che ci rende più facile la vita. Volgendo lo sguardo intorno a noi potremo vedere un lussureggiante susseguirsi di piante che sono sgabelli, tavoli, lampade; ostriche che diventano ostrakon (simil-cellulare che trasmette comunicazioni in forma scritta); caimani che mutano in caimano (imbarcazione con parti biologiche derivate dall’animale omonimo).
Questo è l'incipit della recensione al libro La giustizia di Iside, di Clelia Farris, apparsa su SognandoeLeggendo. Si tratta dell'ennesima (ottima) recensione a questo libro che segnaliamo, ci sembra però sempre importante farvene partecipi.

Vi ricordiamo che il romanzo è in vendita sia in cartaceo che in digitale, quest'ultimo libero da DRM (in formato sia ePub che MOBI), al prezzo rispettivamente di 11€ e 2,5€. Buona lettura a tutti.

Presentazione de "Il canto oscuro" a Milano

Martedì 10 luglio il vincitore del Premio Kipple 2011, Alessio Brugnoli, sarà a Milano presso l’innovativa galleria d’arte milanese “Area 35″, in via Vigevano 35.
Continuano quindi gli eventi per proporre al pubblico l'innovativo romanzo di Brugnoli, questa volta uscendo dall'area romana che è quella di residenza dell'autore; questa volta, come spiegato sul blog di Alessio, la presentazione s'incastona nella mostra sull’arte aborigena australiana, realizzata in collaborazione con Nimbella Art, che  testimonia la volontà da parte di Area 35 di riproporre in termini attuali il dialogo tra tutte la forme d’Arte che caratterizzava il Rinascimento e il Barocco. Dialogo e contaminazione che non guarda al Passato, ma al Futuro. Se la pittura aborigena ci porta a confrontarsi una visione del mondo alternativa alla nostra e a esplorare l’inconscio e le nostre radici, la scrittura di Brugnoli ci permette di riflettere sulle contraddizioni del nostro presente.
Amici di Milano, vi invitiamo a presenziare all'incontro, non ve ne pentirete...

NeXT Iterazione 17 - Extreme ways - in vendita PDF su Kipple

Uscita pochissimi giorni fa l'iterazione cartacea numero 17 di NeXT, approda oggi sul negozio Kipple il PDF dello stesso numero a solo un euro, senza DRM.
Perché PDF? Perché così non perderete nemmeno un'oncia dell'elaborata parte grafica della rivista, e avrete tutti i contenuti senza che notiate differenze rispetto alla stampa.
Vi riportiamo qui sotto un piccolo scorcio dell'editoriale:
Le vie estreme. Le vie che percorre da sempre il Connettivismo, locate tra i vari punti cardinali della cultura e dell’estrapolazione cerebrale, e psichica, su cui il Movimento compie le sue escursioni.
Lontani, quindi, dalle esternazioni pop che s’insinuano spesso nel tessuto delle sperimentazioni, noi di NeXT abbiamo cercato di confezionare un prodotto ricco di spunti cerebrali estremi, da qualsiasi punto di vista possibile, e il risultato è quest’iterazione 17 che, a dispetto del numero ritenuto dalle parti italiane scalognato, mostra una vitalità e capacità reattiva (lo so, non dovremmo dirlo noi, ma lasciatecelo affermare) davvero esaltante.

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