Recensione sull'Unione Sarda di Clelia Farris, Premio Kipple 2010

Recensione de "La pesatura dell'anima" di Clelia Farris (Premio Kipple 2010) su "L'Unione Sarda".
Disponibile in cartaceo e in eBook a prezzo superscontato qui.

2 recensioni: il Premio Kipple vinto dalla Farris e Danilo Arona

La "Stamberga dei Lettori" è puntuale nel leggere e recensiere senza pregiudizi i romanzi da noi inviati:
"La pesatura dell'anima" di Clelia Farris (Premio Kipple 2010) prende 4 stelle! (leggi)
"Palo Mayombe 2001" di Danilo Arona prende 3 stelle (leggi).
A quanto pare anche a terzi disinteressati giustamente severi (leggere tra le righe le poche critiche) piacciono i libri che pubblichiamo.
Complimenti a Danilo e Clelia!
Trovate i romanzi nel nostro sito (Farris, Arona) anche in versione supereconomica eBook.

Intervista a Francesco Verso

In relazione all'uscita Kipple Sogno di un futuro di mezza Estate, uscito ieri, segnaliamo questa intervista a Francesco Verso sul blog Librini. Un estratto:

Quanti libri leggi in un anno? Di che genere?

Leggo circa quaranta libri l’anno, di tutti i generi, dalla narrativa alla saggistica. Dalla fantascienza, ai classici e alle ultime tendenze della società, mi interessa capire cosa ne sarà dell’umanità tra cinquanta o cento anni. La metà li leggo per piacere, gli altri per mestiere. Oltre a questi, leggo anche decine di manoscritti che arrivano alla redazione di Kipple di anno in anno. Per questo ho un lettore di e-book che mi aiuta a leggere anche i testi in formato elettronico.

Sogno di un futuro di mezza estate

L'umanità è quasi completamente sterile, il sesso virtuale è la regola, ma qualcuno cerca delle scorciatoie. Una storia indimenticabile, ultimo lavoro di Francesco Verso, Premio Urania 2008, in versione eBook a un prezzo da far venire l'acquolina: 1 euro.
Acquistabile sul sito con un clic grazie a paypal, con carica postepay o bonifico.

Naturalmente il libro si trova anche in distribuzione su tutti i portali di eBook italiani, vi consigliamo di dare un'occhiata, a oggi, sono disponibili più di 30 nostri eBook.

Il 4 maggio

alle ore 18.00, presso Booklet Milano, l'outlet del libro, in via Mario Pichi, 3/B (cit. 33, zona Navigli, MM3 Porta Genova, oppure linee 3, 29-30 e 47), Connettivismo, presentazione del Movimento che ha invaso la Fantascienza italiana attraverso le antologie Frammenti di una rosa quantica e Avanguardie Futuro Oscuro, edite da Kipple.it. L'incontro si concluderà con un aperitivo a ingresso libero.
Interverranno Francesco "Xabaras" Verso, Lukha Kremo Baroncinij, Alex Tonelli.

W il 25 aprile: 100 anni fa moriva Emilio Salgari


Il 25 aprile è l’anniversario della liberazione dalle forze nazifasciste in Italia. Ma è anche l’anniversario della morte di Emilio Salgàri (accento sulla seconda “a”), il più celebre tra gli scrittori di romanzi d’avventura che scrisse a cavallo tra Ottocento e Novecento. Per anni è stato considerato una lettura da fanciulli e ragazzi e, grazie a questa sua collocazione editoriale, la sua fama è giunta fino a oggi. Negli ultimi anni, però, è stato dato a Salgàri e agli altri scrittori di letteratura avventurosa e fantastica italiani (Luigi Motta, Yambo, ecc.) il merito letterario dovuto, riconoscendo in questi scrittori i precursori del fantastico e della fantascienza in Italia. Celebre soprattutto per il ciclo dei “Pirati della Malesia” (con l’originalissimo personaggio di Sandokan) e del ciclo dei “Corsari delle Antille” (con il Corsaro Nero), meno noti sono suoi racconti e romanzi ambientati in tutto il mondo, dal Polo Nord all’India, a mari sconosciuti. Ma quello che vorrei segnalare è “Le meraviglie del Duemila” (del 1907), un romanzo che narra la storia di due uomini che, grazie alla scoperta di un principio attivo di una strana pianta esotica che sospende le funzioni vitali, riescono a viaggiare nel tempo per ben cento anni, spostandosi dal 1903 al 2003. Interessante quindi parlarne in questi giorni, a 100 dalla morte del maestro. Il romanzo s’inserisce nel filone vernesco (per esempio con “L’anno 2000”), quindi previsionale, ma anche sociologico e con una sfumatura pessimista e antipositivista. Traggo alcune descrizioni da wikipedia, alla vioce di questo romanzo: “Si trovano quindi a vivere in una società profondamente modificata e potranno così conoscere un mondo popolato da macchine volanti, treni sotterranei e velocissimi, città sottomarine e molte altre meraviglie tecnologiche. Salgari prevede anche che il ritmo di vita in cento anni sia accelerato a un tale grado di frenesia che i protagonisti finiscono per essere ricoverati in un manicomio poiché non riusciranno a sopportare un simile ritmo di vita. L'autore suggerirà la domanda spontanea: ne è valsa la pena di soddisfare la propria curiosità di conoscere il futuro per terminare i propri giorni in un manicomio? L'autore anticipa anche i problemi dovuti all'inquinamento e al terrorismo; inoltre, in molte parti del romanzo troviamo elementi realmente presenti nella realtà odierna, come la televisione (nel libro il giornale viene trasmesso così), o anche la plastica (descritta come una strana sostanza simile al metallo ma bianca)”.
Dopo aver riscoperto la grandezza di Verne non solo a livello puramente letterario, ma anche sociologico, riscopriamo anche in Salgàri le idee e le riflessioni sull’attualità da lui vissuta al volgere del secolo, del suo concetto di “evoluzione” della società umana e delle sue intuizioni sul futuro tecnologico.

Asciuti e Roffo su Kipple

[dalla prefazione di Domenico Gallo]

La lettura di questi due racconti misteriosi, definibili come cybernoir, "Appuntamento ai Doganieri" di Claudio Asciuti e "Unterwelt" di Stefano Roffo, [riuniti sotto l'unico titolo "Avvisi ai nagivanti"] riesce a richiamare la stessa strana sensazione che può incutere in noi una passeggiata notturna, un’inquietudine sottile, sempre in bilico tra realtà e immaginazione come se il nostro senso della realtà stesse camminando sul filo, lentamente, un passo dopo l’altro.

Il libro è disponibile sito kipple e su tutti i portali italiani di eBook.

Le novità di Kipple Officina Libraria

Un articolo denso di segnalazioni per Kipple è uscito su Fantascienza.com. E' un compendio di tutte le novità per la casa editrice più digitale che cartacea uscite negli ultimi due mesi.

Due segnalazioni per i Premi Kipple

sono uscite nei giorni scorsi sul web. La prima è, in realtà, una recensione di Miriam Mastrovito del romanzo vincitore dell'ultimo Premio Kipple, La pesatura dell'anima, di Clelia Farris, ed è interamente leggibile sul blog di BraviAutori. Un estratto:

"La pesatura dell'anima" si connota così come un romanzo avvincente, in grado di catturare l'attenzione, di affascinare e di intrigare per le sue sfumature gialle ma anche di sollevare questioni di interesse filosofico e di grandissima attualità se si considera che la società civile, in varie parti del mondo, legittima ancora la pena di morte.
A sostenere una trama di spessore, è infine lo stile personalissimo di questa autrice. In un tessuto narrativo caratterizzato da scorrevolezza e raffinatezza, si inserisce una vera e propria lingua creata ad arte che, insieme alle efficaci descrizioni contribuisce a rendere particolarmente credibile l'universo ucronico proposto. Clelia Farris ha, infatti, coniato un vero e proprio dialetto di Dendera e lo ha fatto con grande magistralità. È sorprendente come, grazie a un abile gioco di assonanze e a una sapiente contestualizzazione, i dialoghi resi in un gergo sconosciuto riescano a suonare quasi familiari, al punto da essere del tutto comprensibili anche in assenza di traduzione e di imprimersi con forza nell'immaginario.


L'altra segnalazione è sul numero 133 di Delos, newszine di Fantascienza.com; in particolare, in quest'articolo a firma di Silvio Sosio, viene fatta una panoramica sulle ultime uscite in epub e quindi viene segnalato, con una breve sinossi, Ultima Pelle, il romanzo di Alberto Cola vincitore dello scorso Premio Kipple.

Un sentito grazie agli autori dei due articoli.

Capsula sperimentale con i vincitori dello Short Kipple


Un'uscita veramente speciale per la collana Capsule della Kipple.
I vincitori del premio Short Kipple 2011, "Le balene di Maath" di Giuseppe Agnoletti e "Zombie Carpocalypse" di Domenico "7di9" Mastrapasqua, sono presentati in una veste insolita,
ovvero con un libro che si legge sfogliandolo in senso verticale, anziché orizzontale, cioè come di solito si legge un bloc-note. In questo modo il formato ridotto delle Capsule (A5) non rappresenta un limite alla lunghezza delle righe e la lettura è più scorrevole.

Naturalmente la forza di questo libretto è il contenuto (già pubblicato in eBook): due racconti fulminanti, il primo ambientato in un mondo oceanico dove le balene sono le uniche interlocutrici dei protagonisti, il secondo in uno spietato mondo di zombie cyborg.
Inutile dire che l'acquisto sia un investimento, lo si capisce dal prezzo: 3 euro!

Su kipple.it

Recensione di “Palo Mayombe” di Danilo Arona a cura di Valentino G. Colapinto

[LEtto su Liberi di Scrivere - a cura di Valentino G. Colapinto]


“Palo Mayombe” di Danilo Arona: 266 pp. brossura, prezzo di copertina €15,00 – Ebook acquistabile a 4,50€ da www.kipple.it [Kipple Officina Libraria, 2011].

Palo Mayombe, diciamolo subito, è un fottuto capolavoro. Danilo Arona è un mostro sacro dell’horror italiano e questo romanzo è una sorta di “Voodoo chile” letterario, un pezzo di bravura che dovrebbe far tremare i polsi a chiunque voglia accingersi a scrivere storie dell’orrore.
Mescolando sapientemente fatti di cronaca ai frutti “malati” di un’immaginazione sfrenata, Arona costruisce un horror perfetto che avvince, diverte, sorprende e inquieta capitolo dopo capitolo, senza stancare mai per oltre 260 pagine fitte di disavventure, colpi di scena, protagonisti intriganti, indagini che portano a esiti sconvolgenti.
C’è davvero tanta roba in Palo Mayombe: rock di qualità e occultismo post-moderno, avventure esotiche e sano splatter, l’amata-odiata Bassavilla e una sequela di paradisi (o inferni?) tropicali da Key West alla Giamaica, dalle Los Roques al Messico. E così è davvero difficile riassumerne la trama in poche righe.
Al centro di tutto, c’è il Palo Mayombe, oscuro e terribile culto sincretista di origine africana, sviluppatosi poi nei Caraibi. Ma ognuno degli undici capitoli di questo romanzo è una storia a sé, raccontata da un personaggio diverso, ciascuno vivo, credibile e a suo modo sorprendente.
Undici storie che si intrecciano, si sovrappongono e ruotano tutte attorno a un terribile rituale magico, la Cazuela, il maleficio della mano mozza, che colpisce uno dopo l’altro una serie di chitarristi, rei di aver sognato di possedere la “mano del diavolo”, ossia la mano di un genio come Jimi Hendrix o piuttosto quella di Endoqui, terribile demone delle selve congoliane?
Così tra cantanti pop scomparse e musicisti falliti, vescovi esorcisti e cacciatori di celebrità, iettatori che si improvvisano investigatori e zombi in fondo non troppo cattivi, Danilo Arona trascina il lettore in una sarabanda scatenata, in cui diventa difficile se non impossibile riuscire a distinguere la realtà dalla fantasia.
Solo alla fine del libro, tramite delle ricerche online, ho scoperto che il narcosatanista Adolfo de Jesús Constanzo e i fatti di Matamaros non sono affatto invenzioni letterarie, per quanto perfettamente amalgamate nel contesto. E inserito nel libro c’è anche un Requiem scritto da Sergio “Alan D.” Altieri per l’11 settembre e un articolo di Gianni Riotta scritto per Il Corriere della Sera. Perché Palo Mayombe ha una struttura narrativa ciclica e senza fine: «il Malongo ha sempre più fame. In giro, per il mondo, prolificano le Cazuele. Serve più gente, ogni giorno di più.»
Un’ultima nota: Palo Mayombe è stato originariamente pubblicato da Dario Flaccovio nel 2004, ma la qui presente è un’edizione riveduta e corretta dallo stesso autore, che ha provveduto a limare e arricchire un romanzo già di per sé fenomenale. Il libro è disponibile sia nel classico formato cartaceo che come ebook a un prezzo molto accessibile.

Il libro è disponibile in cartaceo qui e in ebook qui.

Sul blog di Daniele Barbieri, recensione di "La pesatura dell'anima" della Farris

[tratto dal Blog di Daniele Barbieri]

Prendete posto sul lungo-Nilo ma niente nostalgie o turismo. Qui siamo in un Egitto altro-quando dove c’ è Iside ma diversa dalla tradizione e i Sette sono giudici-poliziotti moooooooooooolto particolari. In «La pesatura dell’anima» (numero 10 di Avatar edito da Kipple Officina Libraria: 192 pagine per 15 euri) Clelia Farris smuove dalle prime scene curiosità e ammirazione senza mollare per strada, anzi. Tenere presente che nel Serdab vigono altre regole giudiziarie e persino erotiche. Soprattutto non perdersi il «vilipendio ecologico», il grillo in stile manganello, l’embargo siderurgico, le meduse illuminanti, una metamorfosi piuttosto diversa da quella di Kafka, la seconda possibilità, l’imperialismo etrusco, la telepatia o quasi. I fans dell’Ipad e varianti si faranno venire un attacco di itterizia scoprendo come funziona l’ostrakon mentre i maniaci dei giochi (a esempio il sottoscritto) malediranno la Farris perchè neppure accenna alle regole del «Coccodrillo». E siamo alla fine della prima parte. Volutamente non racconto la trama. Nella seconda e terza parte molti cambi di ritmo e di linguaggio. C’è ogni tanto un gergo da fare invidia allo slang anglo-russo dei «Drughi» del libro-film «Arancia meccanica». Nel finale la Farris ci porta tra foglie e «coltivatori di nomi» e forse sapremo cosa veramente succede ai morti che resuscitano e se essi conoscano il futuro. Di più non posso o voglio dire.

Ai bibliotecari scrupolosi dico: è fantascienza al 33 per cento, fantasy al 21%, favola nera al 12, e altro ancora al 33.

In qualunque modo si voglia etichettarlo, leggetelo. E se fossi un grande editore – in cerca di chi sappia scrivere letteratura popolare che però non sia banale – metterei Clelia Farris sotto contratto.
Ho perso il romanzo d’esordio – «Rupes Recta» – della Farris ma ho invece molto amato il secondo, «Nessun uomo è mio fratello» (Delosbook) che ho recensito, quasi ululando, pure su codesto blog nel febbraio 2010. Scrivevo: «Se fosse statunitense probabilmente qualche critico letterario griderebbe al “miracolo” ma essendo sarda faticherà a farsi leggere. Peccato perchè questo è uno dei romanzi più interessanti degli ultimi anni e se Clelia Farris continuerà così... finalmente avremo un Valerio Evangelisti al femminile, cioè la capacità di declinare il meglio di un genere (la fantascienza) rompendone le gabbie e le pigrizie per arrivare a creare nuovi magazzini di mondi e di scritture».

Ringraziamo Daniele Barbieri per la recensione puntuale e interessante.

Lo sguardo sul Maelstrom: ecco i racconti finalisti del Premio Short Kipple

OTTAVO NUMERO DELLA COLLANA eAVATAR: dedicato ai migliori racconti del Premio Short Kipple.


I racconti vincitori e finalisti del Premio Short Kipple 2011, in uno splendido volume in versione eBook è da adesso disponibile in tutti i portali italiani di eBook a solo 4,49 € e naturalente a prezzo scontato anche su kipple.it.

11 viaggi nel mistero, che indagano il mondo dell'orrore, della deriva tecnologica, degli incontri straordinari, dei personaggi incredibili.
Le Storie sono a firma di Giuseppe Agnoletti, Domenico Mastrapasqua, Daniele Picciuti, Grazia Gironella, Maurizio Del Santo, Marco Parlato, Filippo Radogna e Dario Moroni.
Il meglio di un anno di fantascienza "Kipple".

Recensione di Organi, di Alda Teodorani, a cura di Liliana Talamo


Organi si pone al limite tra i due generi letterari dell’horror e del neo-noir, ma strizza l’occhio anche al genere manualistico, tramite l’inserimento di consigli forniti al lettore che desideri eventualmente diventare a sua volta uno scrittore. Grazie alla rottura degli schemi narrativi tradizionali l’autrice sfrutta il binomio Eros-Thanatos per coinvolgere direttamente il lettore in una sorta di falsa autobiografia, che ha come centro il farsi di una macabra collezione di parti anatomiche forgiata sulla pelle di uomini sedotti, usati ai fini del piacere sessuale, uccisi e sventrati dalla protagonista subito dopo il rapporto. La relazione amorosa è vissuta come un’aggressione violenta, e la Teodorani organizza i termini di sangue, anima, raccapriccio e impegni didascalico-moraleggianti in due coppie di opposti, che la rendono una scrittrice a dir poco coraggiosa. L’orrore è generato dalle lame di un assassino che sceglie di servirsi della sola dimensione terrena per espellere qualsiasi fantasma soprannaturale, e il sangue è la metafora grottesca e struggente di un amore totale nei confronti del maschio. Con il suo approccio “cannibalesco”, ai limiti del raccapriccio, la Teodorani non lascia spazio alla purificazione ma riporta l’attenzione su un’umanità dominata dalle cose e dall’abbandono dell’intimità. Al bando dunque buonismi melensi, scrittori-eroi che rintracciano i colpevoli di delitti sia tra le pagine dei loro libri che nella realtà, dove raffinate indagini psicologiche fanno il verso agli studi freudiani; sulle pagine della Teodorani c’è una scrittrice che si prende poco o niente sul serio e che si fa macellaio dei propri personaggi per se(le)zionare il meglio di ciascuno di essi, a discapito di ogni smorfia di disgusto.

(Organi è acquistabile qui)

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