Dopo le interviste a Dario Tonani e Umberto Rossi, oggi è il turno di Alexia Bianchini: scrittrice, editor e curatrice.
Ciao Alexia. Benvenuta sul blog di Kipple Officina Libraria. Che ne diresti, per chi non ti conoscesse ancora, di raccontarci chi sei?
Ciao Alexia. Benvenuta sul blog di Kipple Officina Libraria. Che ne diresti, per chi non ti conoscesse ancora, di raccontarci chi sei?
Sono una sognatrice,
una visionaria. Odio l'incoerenza e la cattiveria gratuita. Amo la
scrittura, i telefilm e i film di sci-fi. Adoro i romanzi storici e
di genere.
Spesso si sottolinea
come la narrativa di genere italiana abbia un pubblico di nicchia e
venda poco. Forse, però, le cose sono un po' più complesse di così.
Piccole realtà editoriali emergenti come Kipple Officina Libraria e
La Mela Avvelenata sembrano infatti dimostrare che in realtà un mercato per la
letteratura fantastica esiste anche qui da noi. Qual è la tua
opinione riguardo al presente e al futuro del fantastico in Italia?
Stiamo sfondando un
muro con le mani, ma sono propositiva. Dobbiamo solo imparare a non
classificarci troppo, perché il lettore inesperto si blocca davanti
a termini che non conosce. Sono pochi i curiosi. Infatti ci sono
autori italiani che pubblicano con grandi CE e che, guarda caso, non
si trovano nelle collane più consone, ma nella narrativa. Non sarà
mica un trucchetto?
La Mela Avvelenata non
è estranea al connettivismo. Fra i titoli che offre spicca infatti
anche Ancient Name di Sandro “Zoon” Battisti,
un racconto intrigante che narra le vicende di un party esclusivo
caratterizzato dalle “regalie sessuali di splendide postumane”. I
titoli non si limitano però solo alla fantascienza, ma includono
pure il fantasy e l'horror. All'estero l'horror, grazie ad autori del
calibro di Stephen King, è uno dei generi che riscontra più
successo. Qual è la situazione dell'horror rispetto agli altri
generi qui nel nostro Paese?
All'estero sono gli
autori di fantasy, sci-fi e horror ad avere maggior successo. In
Italia tendiamo ancora a ghettizzare, lo vedo anche dagli sguardi
strani delle persone quando dico che scrivo horror cyberpunk, o
ucronie. Rimangono sorpresi che una “mamma” scriva “certe
cose”! Ma vale anche per l'erotico… se scrivi letteratura hard,
allora hai di sicuro certe propensioni… Vallo a spiegare che uno
scrittore di horror non è un serial killer.
Purtroppo in Italia
sembra vadano per la maggiore situazioni kafkiane, storielle di
provincia, pseudo tragedie interiori, vittimismo allo stato puro…
eppure i film horror e di fantascienza hanno successo, forse
bisognerebbe educarli da piccoli, e far cambiare metodo ai
professori.
Tempo fa lessi su Facebook di
un ragazzo arrabbiato con la sua insegnante perché sul libro di
antologia c'era un racconto di Fredric Brown, e l'insegnante ne
era rimasta sdegnata, sottolineando che non capiva come mai avessero
inserito “quella roba” nel libro. Mentalità ristretta? Oppure è
misera conoscenza?
Quali sono le
difficoltà maggiori a cui va incontro una piccola casa editrice?
Molti scrittori non
conoscono la vera realtà editoriale, e sperano di riempire le
vetrine, persino quando hanno a che fare con noi, che siamo digitali.
Altri invece fanno fatica ad accettare l’editing. Ma se non
acconsentono di lavorare al fianco di un editor, allora non possono
pubblicare con noi.
In qualità di
direttore editoriale hai spesso a che fare con gli autori emergenti.
Quali sono gli errori più comuni che un autore emergente dovrebbe
evitare?
A parte molti errori
nel testo, che infatti abbiamo raccolto in un manuale per aiutare gli
autori alle prime armi, bisognerebbe interfacciarsi con un editore
con tranquillità. Mandare il testo e attendere che siano loro a
valutarti, evitando di auto elogiarsi, o far presente che ad amici e
a parenti è piaciuto un sacco!
Anche quest'anno Kipple
Officina Libraria ha indetto il bando del Premio Short Kipple,
un premio sempre più importante nell'ambito della fantascienza
italiana, che fra l'altro - per chi volesse partecipare - scadrà il 1° gennaio 2014. Anche La Mela Avvelenata ha indetto vari concorsi. A parte
i concorsi letterari, quali altre vie dovrebbe percorrere secondo te
un autore emergente per riuscire ad affermarsi?
Prima di tutto dovrebbe
imparare a rileggere moltissime volte il testo, poi, un buon
esercizio, è il riadattamento. A volte dover tagliare a metà un
testo, per adattarlo a un concorso, insegna molte cose. Invece molti
autori trattano i loro testi come reliquie.
È stato un piacere
averti ospite qui, Alexia. Ti ringrazio per l'intervista e ti faccio
un grosso in bocca al lupo!
Grazie a voi per la
chiacchierata!
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