Recensione attenta e particolare quella che è apparsa, su FantasyMagazine, al romanzo vincitore del Premio Kipple 2011: Il canto oscuro, di Alessio Brugnoli. Emanuele Manco analizza punto per punto il romanzo, e trae delle conclusioni, sintetizzate in parte da questo passo:
Se i più saranno divertiti dalle varie figure storiche inserite nel romanzo, una per tutte Guglielmo Marconi, a chi conosce la vita di Alan Turing non potrà che saltare all'occhio la figura della vittima, il matematico inglese omosessuale Alan Stuart, finito nel mezzo di una storia più grande di lui.Vi ricordiamo che il romanzo è in cartaceo ed eBook senza DRM, ordinabili qui.
Molti sono i paralleli tra la figura reale e il suo alter-ego nel libro, che diventa un protagonista, mediante il racconto di chi lo ha conosciuto, anche se è morto dalla prima pagina.
Lode al coraggio di rendere protagonista di un romanzo una figura così controversa, pur se di acclarato valore nella storia della scienza.
Tante sono le ipotesi di intrigo sulla morte di Turing che però non hanno mai trovato conferma. Nel 1951 denunciò un furto subìto in casa, probabilmente da un conoscente di un suo amante. All'epoca in Gran Bretagna l'omosessualità era un reato. Pertanto Turing fu condannato a cure ormonali che ne minarono la psiche, oltre che provocargli danni fisici. Il 7 giugno del 1954 fu trovato morto accanto a una mela morsicata intrisa nel cianuro. In realtà l'autopsia non fu mai eseguita ed esistono ora delle tesi che ipotizzano risposte diverse a quello che fu decretato all'epoca, ossia che lo scienziato si sia suicidato.
Quello di Brugnoli è anche un omaggio a queste ipotesi.
Un romanzo da leggere con avidità e curiosità.
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