Ancora recensioni su Il canto oscuro, il romanzo di Alessio Brugnoli vincitore del Premio Kipple 2011. Questa volta ne parla Scrittevolmente, in questi termini:
Una Roma dai vicoli maleodoranti ma anche della cultura e del fermento intellettuale. Il progresso tecnologico si affaccia al mondo rivelando tutte le sue potenzialità; costosi computatori, valvole termoioniche, studi indirizzati verso l’evoluzione scientifica che attrarrà sempre più animi appassionati. Passato e futuro si mescolano al cospetto di un uomo dalla mente aperta, pronto ad accogliere i cambiamenti che si impongono in una società il cui volto non sarà più lo stesso.Vincitore del premio Kipple 2011, il romanzo è ben scritto, la scelta dell’ambientazione romana del passato è in armonia con la trama che si sviluppa con equilibrio costante e mostra la capacità dell’autore di narrare una storia con semplicità, alternando un linguaggio scorrevole a dialoghi in dialetto.La descrizione della città eterna apre un varco attraverso il quale il lettore scorge la Roma come appariva agli occhi dei suoi abitanti, bella e caotica, da amare o detestare, come anche oggi accade.
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