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Immaginate
un acquario contenente un pesce, che si veda solo attraverso due telecamere,
una posizionata frontalmente e l’altra lateralmente. Mentre guardiamo i due
monitor possiamo pensare che i pesci visibili siano due entità separate, la
differente posizione delle telecamere ci dà infatti due immagini diverse. Ma,
continuando a osservare i due pesci, alla fine ci accorgeremo che vi è un certo
legame tra di loro: quando uno si gira, anche l’altro si girerà. Potremmo
credere che i due pesci stiano comunicando tra di loro, istantaneamente e
misteriosamente, ma in realtà sono due immagini dello stesso pesce.
Secondo
la recente teoria della Meccanica Quantistica chaimata “Paradigma Olografico”,
la realtà del nostro universo è bidimensionale, mentre la terza dimensione
spaziale è virtuale, analoga a una proiezione olografica.
In
quest’ottica, se è facile considerare la pittura figurativa come sottoinsieme
della pittura astratta e la letteratura come sottoinsieme della musica, si può
considerare il mondo della musica (delle onde sonore) vicino e parallelo a
quello della pittura (delle onde cromatiche della luce) e cercare di fondere
insieme musica e pittura e immaginare e intravedere, dietro i videogrammi, la
proiezione della terza dimensione.
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