06Live.it ospita un'intervista al nostro coeditor di Avatar, Francesco Verso. Le domande poste sono interessanti e molto particolari le risposte; Francesco parla, ovviamente, anche di Kipple oltre che della sua attività autoriale, ed ecco lo stralcio che coinvolge la nostra casa editrice, lato policy editoriale:
Questo è un capitolo particolare del quale vorrei parlare con te. Il cartaceo e l’e-book.
Yes!
Io sono ancora una di quelle che sente l’odore del libro
Li sniffi o li leggi!?( risate)
Io però sono una di quelle che per esempio, se ne va alla Feltrinelli e aspetto che sia il libro a chiamarmi! Che ci vuoi fare? ( risate)
Sai quanto ti costa quell’odore?
Dai 17 ai venti euro più o meno.
Roba tipo Coco Chanel. Per carità nessuno auspica la fine del libro di carta. Io aspiro a una cosa molto diversa, molto più bella. Dei libri, di tutti gli odori che tu senti in libreria, li annuseresti tutti?
No
No, infatti. Solo alcuni. Allora io auspico questo, che si torni a far veramente odorare i libri di carta, perché secondo me la maggior parte delle cose che sta in libreria non dico che puzza ma ci si può anche tappare il naso ecco. Se un libro è veramente bello e lo pago 2 euro e 99 in elettronico, magari poi quel libro sono disposto a pagarlo anche dieci euro in cartaceo; ma perché ne compro di meno ( di cartacei)
Una ricerca qualitativa quindi, il discorso che facevi prima.
Esatto è questo il giro. La carta deve tornare ad essere un premio. Soltanto alcuni autori , soltanto alcuni libri possono ambire alla forma cartacea; la carta è una cosa ecologicamente rara, ha un impatto pazzesco. Dobbiamo dare il riconoscimento alla carta. Se hai una libreria non c’hai una libreria di Fabio Volo… “Esco a fare due passi” …va bene però potevi pure non torna’..ecco.
Questi libri per carità hanno un loro pubblico.
La libreria è un luogo di cultura. Ma stanno scomparendo. Perché hanno un costo.
La linea di Francesco è esattamente quella mia e della nostra redazione. Non siamo contro i libri di carta, ma a favore di una diffusione dei libri digitali che farebbero così tornare il libro a essere, come è sempre stato fino al XX secolo, un oggetto ambito, curato e con contenuti di qualità, in modo da liberarsi per sempre dai deleteri (per la letteratura) fenomeni mediatici, che oggi invadono le librerie.
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