Una recensione - stupenda - a La pesatura dell'anima (Kipple Officina Libraria) di Clelia Farris, è online da oggi su Fantascienza.com.
L'approfondita analisi di Giampaolo Rai è lunga da disquisire, per questo aggiungo qui sotto alcune righe, tra le più significative:
La Farris fa un uso spregiudicato di termini poco famigliari, che un piccolo glossario aiuta a comprendere, a ciò si aggiunge l'uso, da parte degli abitanti del quartiere di Dendera, di un dialetto del tutto inventato ma nonostante ciò comprensibile, almeno con un piccolo sforzo.
Il romanzo è letteralmente infarcito di trovate legate alle biotecnologie, dalle imbarcazioni ai sistemi di scrittura e registrazione, un insieme logico che contribuisce a rendere affascinante la società delle Due terre, leggendolo mi sono lasciato prendere da un Egitto di dighe e canali, solcati da caimani e varani, apparentemente ricco ma instabile e senza più le certezze maturate in millenni di storia.
Ma la bellezza dello scenario non è il solo pregio della storia, la solida trama e uno stile scorrevole e piacevole rendono il romanzo avvincente, un thriller che si può leggere su più livelli, e che pone un interessante dilemma etico, se sia giusto o meno restituire la vita a una vittima a prezzo di quella del suo assassino.
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