[Letto su Menstyle.it]
Immagina un libro, uno qualsiasi. Ci sei? Bene. Adesso immagina di averlo letto tutto: che fai? Ok, magari è di Moccia o Melissa P. e devi rileggerlo per capirlo, ma fatto questo lo presti. E il prestito è un po' quello che mancava ai libri digitali, gli ebook. Almeno fino a oggi, perché quelli che si occupano dello sviluppo di Kindle (www.kindle.com), il lettore di Amazon, han ben pensato di aggiungere questa sfiziosa funzione per i loro affezionanti fan. E si estende non solo ai lettori fisici, ma anche all'omonima "app", disponibile anche per i dispositivi Apple. Fantastico davvero, peccato che l'industria editoriale sia stata messa in subbuglio dalla notizia, visto che il prestito equivale a mancati guadagni. Insomma, gli editori si stanno spaccando in quattro per trovare un sistema anticopia efficace per gli ebook, e questi di Kindle gli rompono le uova nel paniere.
In realtà la mossa di Amazon è furba e calcolata. Innanzitutto il prestito ha dei vincoli precisi: è effettuabile solo tra dispositivi Kindle, può durare al massimo 14 giorni e si può fare una volta sola per ciascun ebook. Inoltre, chi lo presta non può leggerlo finché non gli viene restituito virtualmente. Il tutto è ovviamente controllato dalla tecnologia interna di Kindle, che replica alla perfezione il funzionamento di una biblioteca. A far compagnia a questa mezza rivoluzione in salsa ebook, è stata annunciata una funzione che consente di leggere su più dispositivi un quotidiano elettronico a cui si è abbonati. Così, per dire, se dimentichi a casa il tuo Kindle, puoi leggerti il giornale con la versione software che hai installato nel PC dell'ufficio. Boss permettendo, s'intende.
Sono in molti a guardare con interesse alle novità del mondo Kindle, giusto per vedere la piega che sta prendendo il mondo dell'editoria digitale, considerata come la naturale, e arrembante, evoluzione di quella cartacea. A noi non resta che leggere, anche se si tratta di Moccia o Melissa P.
(di Riccardo Meggiato)
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