Jack London, Martin Eden e il richiamo del sonno profondo

Domani è il 94° aniversario della morte di Jack London.
Una meritata menzione per l'autore (per me) più profondo tra gli scrittori di avventure che andavano molto di moda tra l'Ottocento e il Novecento e che è un filone e cha ha alimentato la fantascienza fino almeno agli anni 50.
Per rendersene conto basta leggere Martin Eden, dove la sua vita è richiamata da quella del protagonista, ma soprattutto dove si palesano le proprie idee.
E' in questo romanzo che Jack London esterna tutta la sua critica contro la società borghese-capitalista in forte ascesa nei primi anni del Novecento (la Belle Epoque).
Un libro memorabile sotto molti punti di vista, sicuramente uno tra i romanzi più importanti dell'epoca.
E che dire poi, della sua produzione meramente avventurosa, tipo "Il richiamo della Foresta"?
Quante volte, qualche anno fa, si ostinavano a dare in tv "Zanna Bianca" il pomeriggio di Natale, senza sapere (o forse ben consapevoli) che il pubblico si trovasse nella penosa fase digestiva di un eccessivo pranzo natalizio?
E che ben presto il telespetattore si sarebbe addormentato davanti a quelle interminabili sequenze forestali con gli ululati dei lupi che somigliavano tanto a sbadigli?
E che molti di loro continuavano le avventure cinofile nei sogni, che terminavano, a fine pomeriggio, con le sequenze finali del film?
Un viaggio avventuroso-onirico che fa parte dell'infanzia di molti di noi.
Yawwwwwn.

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