In Italia, il primo a pubblicare dischi di una certa sperimentazione è Franco Battiato (allievo di Stockhausen) con album come Fetus (1971, primo disco elettronico in Italia) e Clic (1974). Un autore che ha interessato molti, soprattutto all’estero, è MB (Maurizio Bianchi), critico-musicista che in una decina di album nei primi anni ‘80 si è cimentato in un rumorismo totale e intransigente, elementarmente monolitico. Negli anni ‘90 i Sigillum S, M.T.T., Eraldo Bernocchi, Sshe Retina Stimulants e Iugula-Thor riescono a emergere dall’underground e a sondare generi più ambient e ritmici. Mentre gli Officine Schwartz sono più legati a una concezione teatrale che rappresenta i ritmi e i suoni della contemporanea civiltà industriale. Anche i torinesi CCC CNC NCN hanno l’obiettivo di superare il momento prettamente musicale verso la performance. Essi sono più legati a un percorso politico-radicale estetico, e un loro disco subisce il sequestro. Infine i Punkow, più celebri in Europa che in Italia; i loro ritmi elettronici assillanti e molto comunicativi sono invasi da climi industriali e cyberpunk.
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