[Letto su BooksBlog.it]
Stupirsi dinanzi a un libro è un’esperienza che mi sconvolge. Abituati a considerare il libro come un qualcosa di familiare, non ci rendiamo conto, spesso, delle mille potenzialità di questo insieme di foglie tenuti insieme da un qualche collante. Ho fatto l’esperienza dello stupore avendo tra le mani il Reff Book – RomaEuropa Fake Factory: la reinvenzione del reale attraverso pratiche critiche di remix, mashup, ricontestualizzazione, reenactment.
Definirlo un libro d’arte o un catalogo sarebbe riduttivo perché, come scrive Bruce Sterling nella prefazione:
“Al momento, i comportamenti e le attività che sono oggetto di questo libro sono considerati bizzarri. Molto bizzarri. Essi sono così particolari che è intrinsecamente difficile descriverli, perché vengono dai confini estremi di una network-culture emergente. Potrei scrivere un intero libro su queste idee e queste pratiche, un libro che sarebbe science fiction, architecture fiction, design fiction, un manuale tecnico e anche un manifesto per la network economics. Sarebbe abbastanza simile a questo libro, solo non così divertente.”
In estrema sintesi, REFF raccoglie l’esperienza del RomaEuropa FakeFactory, ricostruendone il percorso grazie alle opere e i contributi di artisti, intellettuali, docenti, giornalisti, giuristi, e attivisti che vi partecipa. Dalla condivisione di un’azione comune a favore della cultura libera e di forme non proprietarie del diritto di autore, gli interventi si confrontano su temi che fanno storcere un po’ il naso a editori e lettori all’antica, quali arte e hacking, attivismo politico e tecnologico, copyright e proprietà intellettuale, modelli open source, reinvenzione del reale.
Interessante e stimolante, poi, l’idea di progettare una nuova editoria possibile:
“Il libro è pienamente integrato con la dimensione digitale attraverso elementi di Realtà Aumentata come Qrcode e Fiducial Marker. Associati alla rete e ai social network globali, questi dispositivi trasformano l’esperienza della lettura in una dimensione interattiva, relazionale, processuale, dalle possibilità completamente inedite. Il software si deposita sulla carta trasformandola in ipertesto, rendendola cliccabile, espandibile, commentabile e reattiva, aprendo uno spazio di confronto virtualmente illimitato tra autori e lettori sui temi e sul dibattito del libro, per dissolvere il confine che li separa.”
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